Diffondere amore e speranza con un gioiello

Ci sono situazioni che destabilizzano, che potrebbero portarti giù, dove più giù non si può, dove non c’è luce, solo silenzio e paura. La forza del cambiamento può venire solo da dentro, dal profondo del cuore e la mamma in carriera che vorrei presentarvi oggi, il cuore ce l’ha davvero grande e forte!

Il suo percorso inizia da una situazione di dolore, dal bisogno di alleggerire la mente da pensieri morbosi attraverso un’attività creativa. I gioielli sono sempre stati la sua passione e attraverso loro riesce a liberare un pensiero positivo e di speranza.

Non voglio dirvi troppo, voglio che sia lei a raccontarvi tutto, come solo lei può fare…

1• Qual’è la tua situazione attuale: cosa fai e quanti anni hanno i tuoi figli?
Sono Valeria, titolare del brand Valeria Bugatto Gioielli e mamma di 3 figli: Nicole 26 anni, Manuel 16 e Saverio 8.

2• Raccontaci un po’ del tuo marchio e di come sei arrivata a creare gioielli. Ti sei messa in gioco prima o dopo essere diventata mamma?
Sono nata a Milano e fin da molto giovane ho sempre provato una forte attrazione per l’Arte in tutte le sue forme, dal mondo del Teatro e della Danza, della Scultura e della Moda, fino ad arrivare alla creazione di gioielli artigianali in argento e pietre dure, nei quali potevo liberare e dare forma alla mia creatività.

3• Definire il tuo lavoro come “creazione di gioielli” lo trovo quasi limitativo… La tua è una vera e propria diffusione di amore! Vuoi raccontarci come e perché sei arrivata a creare anche una linea di gioielli solidali?
In particolare con la Collezione HOPE, ho potuto esprimermi in tutto il mio essere mamma.
Saverio è il terzo dei miei figli e purtroppo affetto da fibrosi cistica. Alla sua nascita non sapevo nemmeno di cosa si trattasse e dopo mesi di terapia intensiva e interventi me lo hanno comunicato.
Il lavoro che avevo non poteva più continuare, nessuno mi avrebbe assunto con un bambino da curare costantemente e a continuo rischio ricovero.
E’ proprio allora che ho creato il mio marchio di gioielli, nato da un hobby tra una terapia e l’altra che mi permetteva di non pensare, e che in poco tempo è diventato molto di più.
Con la linea HOPE, speranza, nata 3 anni fa, ho iniziato da subito a collaborare con la Lega Italiana Fibrosi Cistica Onlus. Ha avuto molto successo e sapere che con il mio lavoro posso in qualche modo contribuire al sostegno di tanti bambini come Saverio mi fa sentire un po’ meno impotente.
Il mio obiettivo rimane sempre lo stesso, costante: arrivare a poter donare sempre di più. Perché tanti ragazzi siano liberi di respirare, perché loro non chiedono che una cosa: guarire.

4• Spesso il dolore convive con la rassegnazione. In te il dolore è stato fonte di ispirazione, di forza e di voglia di mettersi in gioco. Come ci sei riuscita?
Non sapere se tuo figlio arriverà all’età adulta e vivere sempre con il fiato sospeso è devastante. Con il tempo però ho capito che avevo due scelte: o decidevo di chiudermi in me stessa e nella mia paura lasciandomi affondare, oppure iniziavo a reagire lottando e diffondendo il più possibile. Da quel giorno ho deciso che avrei dedicato la mia vita a questa missione.

5• Quanto è importante per te la famiglia? A cosa sei disposta a rinunciare per essa?
La mia famiglia è tutto. Rinunciare a tutto per la famiglia non trovo però sia la cosa migliore da fare: riuscire a coltivare e a mantenere una tua passione non può che portare benefici al tuo essere donna e di conseguenza a chi vive insieme a te.

6• Come ti sei organizzata tra casa e lavoro? Quando si sceglie di combinare maternità e carriera, i sacrifici sono inevitabili. Quali compromessi hai dovuto o devi accettare?
Se conciliare casa e lavoro è difficilissimo, lavorare da casa è estenuante. Non ci sono orari, vieni “chiamata in causa” continuamente e quando non ti chiama nessuno sei tu ad andare a controllare se è tutto ok, hai in mente la lavatrice che sta finendo, i compiti che sai che non stanno facendo, se il piccolo non sta sudando troppo, ecc… Si sa, noi donne abbiamo in mente più di 10 cose alla volta. Dobbiamo solo cercare di staccare la spina e concentrarci su una cosa alla volta. Si può fare… dicono… Io ci sto ancora lavorando e mi trovo ancora, spesso e volentieri a lavorare fino a tarda notte, quando tutto tace. Devo dire però che a volte è quasi piacevole. Nonostante la stanchezza, è un momento tutto per me, in cui finalmente mi ritrovo e porto a termine i lavori in sospeso senza lo stress che si accumula durante il giorno.

7• Raccontaci delle tue collezioni…
Una delle prime Collezioni è stata quella degli Angeli Guardiani, con le due collezioni ad essa intimamente legate: i “Baby Angels” dedicati ai più piccoli e gli “Animò”, gli angeli custodi dei nostri amici animali.
Nascono poi le Collezioni “I Pizzicarelli” e “Mammamiadammi100lire”, due linee di gioielli che esaltano il made in Italy e l’artigianalità dei prodotti italiani. La moneta Lira è per me come un portafortuna, un segno di rinascita e di benessere, un talismano che ci accompagni in ogni occasione. La ricerca di testi, frasi, film e canzoni italiane di un tempo mi ha arricchito ed entusiasmato moltissimo, rende unico ogni gioiello e dà un valore profondo a ciò che si indossa.
Arrivano poi “I Barattoli dei Sogni”, miniature in argento 925 contenenti una pergamena bianca e dall’alto valore artigianale e simbolico. I Barattoli dei Sogni diventano custodi di desideri ai quali affidare i nostri sogni più grandi e le deliziose Bacchette Magiche ci aiutano a realizzarli.

8• Come scegli i materiali delle tue collezioni e a cosa ti ispiri quando disegni un gioiello?
Per le mie collezioni scelgo solitamente l’argento, un materiale luminoso di cui adoravo vestirmi fin da ragazza, mi riempivo il polso di bracciali, il loro suono ed il semplice fatto di indossarli mi faceva sentire più forte e sicura di me. D’estate amo creare accostamenti con le pietre dure, adoro in particolare i turchesi, il loro colore ha un fascino per me indescrivibile, mi seduce e mi infonde tranquillità.
Ad ispirarmi il disegno di una nuova creazione può bastare un attimo, una frase, un oggetto intravisto in un bar, il movimento o le pieghe di un abito al quale immagino subito accostato un gioiello con una sua forma e colore ben precisi.
Per i Barattoli dei Sogni ad esempio ricordo…ero seduta con il portatile in cucina in una delle tante notti di lavoro e mi si sono posati gli occhi su un barattolo di colori di mio figlio, poi su quello dello zucchero, del caffè, della pasta, quello più piccolo dove teniamo i ricordi delle vacanze, le conchiglie, i pezzettini di vetro colorati smussati dal mare… quante cose conserviamo nei barattoli. E così ho pensato che avrei potuto crearne di piccoli e preziosi, dove custodire il nostro sogno più grande.

9• Pensi mai al futuro? Hai progetti a lungo termine o preferisci vivere il presente? 
Penso al futuro sì, ma il futuro al momento mi spaventa. Mi riporta sempre lì, a quella cosa incurabile. Ogni giorno senza cura è un giorno in più che si avvicina a ciò che non riesco nemmeno ad immaginare. Per cui mi riporto qui, a questo preciso istante in cui, ancora una volta, sto facendo quello che posso perché questo futuro porti qualcosa di bello per tutti, per trasmettere più amore possibile, perché l’amore è una forza immensa, una macchina straordinaria che quando si mette in moto non può che generare cose meravigliose e forse, anche, cambiarne il destino.

10• Quale consiglio daresti a tutte quelle mamme che vorrebbero provare a mettersi in gioco?
A tutte le mamme che desiderano mettersi in gioco, che hanno un sogno o un progetto, consiglio assolutamente di seguirlo, di provarci e di crederci fino in fondo, di metterci tutta l’energia, perché le donne hanno in sé tutta la forza e tutto l’amore del mondo e sanno dar vita a cose fantastiche.

 

Vi confido una cosa…io non so se avrei avuto o avrei la forza di questa donna. Ho conosciuto Valeria per caso tramite un’amica comune, non conoscevo né lei, né i suoi gioielli. Quando ho scoperto l’enorme progetto solidale che c’era dietro quello imprenditoriale, sono rimasta toccata. L’impegno sociale, la sensibilizzazione e la condivisione a favore delle Onlus Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) e Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica (FFC) occupano una parte fondamentale nel suo progetto, con il forte e pressante obiettivo di sostenere e trovare una cura definitiva in grado di sconfiggere questa tremenda malattia.

I Gioielli Valeria Bugatto hanno un valore aggiunto e sono davvero bellissimi. Io ne ho già scelto uno per me ma vorrei sceglierne uno anche per le bimbe da mettere sotto l’albero di Natale. Sì, il Natale è il momento perfetto per regalar loro un angelo custode! 😉