Da creative writer a Mammamatta

La mamma in carriera di oggi non è una mamma qualunque, è un po’ matta, molto creativa e super social! Molte di voi la conosceranno già, altre invece la conosceranno oggi in questa intervista dove si racconterà con quella sincerità ed ironia che la contraddistinguono e ci svelerà anche qualche un aneddoto che sicuramente non conoscete….
Da sempre appassionata di grafica e scrittura creativa, ha studiato e lavorato nel campo della pubblicità per anni poi, dopo essere diventata mamma, ha deciso di iniziare un’avventura fatta soprattutto di parole e immagini. Lei è Ornella Sprizzi, in arte Mammamatta.

1• Qual è la tua situazione attuale: chi sei, cosa fai e quanti anni hanno i tuoi figli?
Sono una piccola imprenditrice, una blogger e una mamma. Ho tre bimbi di 6, 4 e (quasi) 2 anni.

2• Quando e perché hai deciso di metterti in gioco intraprendendo un’attività in proprio? 
Prima di diventare mamma lavoravo come content manager per un canale digitale, e prima ancora come copywriter. Lavoravamo solo su progetti molto grandi. Così ho iniziato a lavorare in parallelo come freelance per alcuni clienti più piccoli. Quando sono rimasta incinta del primo figlio, ho perso il lavoro e ho continuato la mia attività autonoma. Ho deciso di lanciare un mio progetto due anni dopo, quando aspettavo Gabriele.

3• Mettersi in gioco e buttarsi in un’attività imprenditoriale, nonostante un business plan mentale e tutti i buoni propositi, può essere visto come un salto nel vuoto. Possiamo dire che il tuo salto è stato più uno slancio e le cose vanno a gonfie vele. Il tuo successo è stato un percorso in discesa o hai dovuto fare i conti con degli imprevisti?
In discesa? Assolutamente no. Non è solo questione di imprevisti, ma di competenze. Gestire un’attività in proprio significa dover sviluppare competenze trasversali in ambiti nei quali non necessariamente siamo preparati. Possiamo ad esempio avere un gran talento nel creare un prodotto, ma essere totalmente incapaci di venderlo. O viceversa. Quindi quando lanci il tuo piccolo business hai due possibilità: pagare qualcuno che faccia per te ciò che tu non sai fare, oppure studiare e imparare a farlo da solo. E la strada non diventa mai in discesa, è una scarpinata in montagna. Al massimo c’è qualche piazzola di sosta per riprendere fiato.

4• Quando si sceglie di combinare maternità e carriera è ovvio che i sacrifici sono inevitabili. Quali compromessi hai dovuto o devi accettare? Come ti sei organizzata tra casa e lavoro e com’è la tua giornata tipo?
Più che compromessi, mi piace chiamarli equilibri. Cerco di portare avanti i miei progetti e di crescere, ma non voglio sacrificare la mia vita di mamma oltre un certo limite. Credo di conciliare casa e lavoro nello stesso modo in cui lo fanno migliaia di altre mamme ogni giorno, e non necessariamente meglio di loro 🙂 La mia giornata tipo non esiste, ogni giornata è diversa dalla precedente. Non ho alcun programma o schema fisso, perché mi occupo di tante cose in parallelo e c’è almeno un imprevisto a settimana.

5• Sei una mamma social seguitissima e l’esercito di mamme con il pancione che indossano le tue t-shirt è sempre in crescita ed internazionale. Quale credi che sia il segreto del tuo successo?
Non sono seguitissima, non ho un esercito personale (ma sarebbe interessante averne uno, di donne incinta poi, sai che potenza?), e non credo di avere tutto questo successo. Credo di aver creato però una bellissima community intorno a me, semplicemente raccontandomi lentamente con grande sincerità, e questo non è un segreto.

6•  Non solo mamma ed imprenditrice ma ora anche business coach per un target principalmente femminile. Qual’è il consiglio che ti chiedono  più spesso?
Le persone che si rivolgono a me per i propri progetti hanno quasi sempre bisogno di trovare una traccia da seguire. Che siano all’inizio o che abbiano già fatto un po’ di strada, il più delle volte si sono smarrite da qualche parte. Il lavoro che faccio più spesso è quello di mettere ordine nella loro testa. Il che mi riesce molto bene ed è incredibile, considerando il casino che c’è nella mia. Fuor di metafora, le aiuto a mettere a frutto le loro reali competenze e a lavorare per obiettivi concreti, raggiungibili e misurabili.

7• Cosa ne pensi del  crowdfunding? Tu sei riuscita a lanciare il tuo progetto con le sole tue forze o ti sei appoggia ad una piattaforma di questo tipo? Lo consiglieresti a chiunque volesse avviare un nuovo progetto e non ha abbastanza disponibilità economica?
Io ho lanciato Mammamatta su Ulule. Il progetto raggiunse solo il 60% dell’obiettivo, e quindi non fu finanziato. Tuttavia l’operazione creò un’onda anomala di buzz che a mio avviso fu fondamentale per la partenza di Mammamatta. Non lo consiglio a chiunque però. Una campagna di crowdfunding non deve essere sottovalutata, come ho imparato io stessa, per la sua riuscita è necessario avere già una piccola community di supporters. Quindi a meno di aver trovato l’idea del secolo, lo consiglio più a chi ha bisogno di fare un salto di livello che a chi deve cominciare da zero.

8• Quali progetti hai per il futuro? Come ti vedi tra 10 anni?
La mia vita mi ha insegnato a non fare progetti di alcun tipo, tanto meno così lunghi. Non voglio immaginarmi fra 10 anni, io vivo nel presente. E mi piace credere che tutto è possibile.

9• Come dicevamo prima sei una mamma super social e di te sappiamo tante cose. Ti va di raccontarci qualcosa che invece ancora non sappiamo?
Nel 2009, quando ero tutta riunioni e aperitivi, ho detto ad una mia collega: “Se dopo essere diventata mamma, inizierò a parlare solo di questo, abbattimi.” Credo mi stia cercando col fucile.

10• Quale consiglio daresti a tutte quelle mamme che vogliono provarci e mettersi in gioco?
Posso dare un NON consiglio? NON mollate il vostro lavoro, anche se lo odiate, con il sogno di mettervi in proprio, solo perché:
– pensate che la vita da freelance sia più facile (perché non lo è)
– i social sembrano pieni di donne di successo (quella è la loro storia, non la vostra)
– lo fa anche lei, quindi posso farlo pure io (se lo fa già lei, perché dovreste farlo anche voi?)
Trovate il vostro progetto, il vostro modo, la vostra strada. E prima di partire, fate un business plan, che è un po’ come impostare il navigatore 😉

E per tutte quelle che il navigatore non lo sanno usare, Ornella è disponibilissima per consulenze mirate per partire alla grande con le cinture allacciate! 😀

(Le t-shirt Mammamatta nel reparto maternity di Galeries La Fayette, Parigi)
(Le t-shirt Mammamatta in vetrina nella boutique Pietro Brunelli a Milano)