Allattare è nutrire di latte e d’amore

Ho allattato Nicole al seno per pochi mesi. Avevo l’impressione di non aver abbastanza latte e mi avevano consigliato di darle la classica aggiunta. Da li a poco ovviamente eravamo passate esclusivamente al latte artificiale.
Negli anni a seguire poi mi è capitato spesso di leggere sull’allattamento e mentre aspettavo Zoe di confrontarmi con nuove ostetriche. Con lei avrei voluto provare (passatemi il termine) “di fare “meglio”, mi sarebbe piaciuto allattarla al seno per un periodo maggiore di quei 4 mesi che erano stati per Nicole!
Mi avevano spiegato che la formazione del latte materno non è sempre regolare e che avrebbe avuto degli alti e dei bassi. L’importante era che la bambina avesse continuato ad attaccarsi stimolandone una produzione maggiore. Ero certa di potercela fare. Desideravo allattarla.

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Quando è nata Zoe poi, lo sapete, purtroppo non mi è stato possibile attaccarla subito al seno e li ho pensato che non ce l’avrei fatta, che lei si sarebbe abituata da subito al biberon e che io non avrei avuto la montata lattea.
Ancora una volta la figura dell’ostetrica è stata fondamentale; le mi disse: “se lo vuoi ce la fai”. Mi sono stimolata con il tiralatte e quel poco di colostro che ne usciva lo portavo alla piccola finché finalmente ho potuto provare di attaccarla al mio seno.
Avevo paura del suo rifiuto. Con naturalezza però sono bastati pochi minuti per ritrovarci in un incastro perfetto.

Qualche giorno dopo arrivò anche la montata lattea e nonostante lei fosse così piccola io riuscivo ad avere così tanto latte da poterne fare scorta. Ho usato il tiralatte ogni giorno per poter conservare e congelare il latte in eccesso e tutt’ora ogni tanto lo utilizzo.

Allattare è il più grande gesto d’amore verso il proprio figlio, un nutrimento non solo materiale ma anche affettivo.
La scelta di allattare al seno non è comunque una scelta facile perché ti ritrovi dipendente da una piccola creatura 24 ore su 24, perché l’allattamento al seno a richiesta è questo, attaccarlo ogni qualvolta lo richieda.
Zoe cerca il seno non solo per nutrirsi ma anche per calmarsi e rasserenarsi con un gesto d’affetto. Il nostro è uno scambio d’amore in un contatto esclusivo fatto di odori pelle a pelle. L’allattamento al seno è una sensazione inspiegabile ma assolutamente personale e complessa.

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Sull’allattamento si è scritto moltissimo e le campagne di sensibilizzazione sull’argomento sono molteplici, tanto che anche in Italia ogni anno si celebra la settimana per l’allattamento materno.

Philips Avent supporta le mamme che scelgono di dare ai loro bambini il miglior inizio per la vita attraverso una bellissima campagna di sensibilizzazione #feedingourfuture, che ha l’obiettivo di stimolare il dialogo tra le mamme e il personale sanitario, per trovare soluzioni che aiutino le mamme ad allattare per tutto il tempo che desiderano.
Fino al 60% delle donne che allatta al seno smette prima di quanto vorrebbe. Le motivazioni sono diverse: alcune sperimentano problemi di suzione o di attaccamento del bambino che possono causare dolore o disagio durante l’allattamento. Altre credono di non produrre abbastanza latte. Altre ancora incontrano problemi medici o smettono per le difficoltà legate al rientro al lavoro. Io credo che al di la di tutto nessuno possa decidere al nostro posto, è qualcosa che dobbiamo sentire dentro. E’ difficile, stressante a volte doloroso ma è assolutamente unico ed impagabile e credo che, prima di mollare o escluderlo a priori, potrebbe essere d’aiuto affidarsi ad un’ostetrica o ad una consulente specializzata della leche league 😉

Ciò non toglie che in alcuni casi l’allattamento al seno non sia possibile e si debba ricorrere al biberon, ma credo che una Mamma sia in grado di rendere soddisfacente ed appagante per entrambi anche un allattamento artificiale, vivendo il momento della poppata non come un semplice dovere nutrizionale ma come un momento di intima relazione affettiva col proprio figlio. Ogni mamma ed il proprio bambino hanno il loro personale percorso da compiere, con o senza tetta, l’importante è che sia fatto con amore!

Photo by Simo Pincia PhotoArtist